Ogni viaggio è diverso, perché diverso è il viaggiatore; quando poi il mezzo di trasporto (la bicicletta) ci permette di andare in giro con grande libertà, le possibilità si moltiplicano enormemente. Ma la nostra mente di solito ragiona per schemi e categorie: proviamo quindi a semplificare e ad elencare almeno tre modi di spostarsi in bici:
1) Con supporto
Si percorre, in gruppo o da soli, un itinerario prestabilito con la sola bicicletta; i bagagli, i materiali di supporto ed eventualmente altre persone vengono trasportati in auto (o in un furgone) dal punto di partenza fino al punto di arrivo (tipicamente un hotel). Può eventualmente esserci un accompagnatore che fa da guida e coordina il viaggio in tutti i suoi aspetti.
Evidentemente, è la modalità più semplice ed accessibile per chi non vuole troppe complicazioni: non abbiamo il peso del bagaglio e se succede qualcosa siamo assistiti. D’altro canto, ci sono numerose controindicazioni in questo tipo di vacanza:
♦ il concetto di sostenibilità e di ecologia del viaggio in bicicletta viene meno, visto che non viene eliminata l’automobile o il mezzo di supporto;
♦ la flessibilità è quasi nulla perché i percorsi, le soste e gli orari sono fissati preventivamente per facilitare l’organizzazione;
♦ è più difficile entrare in contatto con la gente e con il luogo che ci circonda, dato che non è necessario chiedere informazioni ai locali, contrattare sui prezzi, cercare una sistemazione;
♦ il costo è comprensibilmente alto.
2) Semi-autosufficiente
La bicicletta viene caricata con il bagaglio necessario per spostarsi durante il giorno e per sostare in una struttura ricettiva o venire ospitati a casa di qualcuno. E’ necessaria un po’ di organizzazione prima di partire, ma si può ottenere da subito un notevole grado di flessibilità: fermarsi quando si vuole, cambiare percorso, fare escursioni non previste sono tutte cose possibili, anzi consigliabili. Se vedete un bel chiosco dove pranzare, vi potete fermare per un paio d’ore. Un cartello vi dice che c’è un castello su una collina a due chilometri di distanza? Andate a vedere com’è. E alla sera scegliete la soluzione più adatta per il meritato riposo, nel posto che vi piace di più.
E’ molto adatto a diversi tipi di viaggio ed è forse il modo migliore per chi vuole iniziare. Vi permette infatti di partire senza troppe complicazioni per periodi brevi, come la classica vacanza di due settimane, sia in zone molto turistiche che in quelle meno battute. Si carica tutto e si parte, come un viaggio con lo zaino, ma con l’indipendenza di avere un mezzo di trasporto.
3) Autosufficiente
Non c’è una distinzione netta con il punto precedente, ma in questo caso, con l’aggiunta di attrezzatura per il campeggio e per la cucina, e anche per la manutenzione e aggiustamento di eventuali guasti alla bicicletta, è possibile ampliare il proprio raggio d’azione e viaggiare in piena libertà, in luoghi affollati o deserti, per il periodo di tempo che vogliamo, su qualsiasi strada e terreno.
Per molti, questo è il modo più congeniale alle due ruote. La sensazione di libertà della bicicletta infatti si unisce molto bene alla semplicità del campeggio e dello stare all’aria aperta. Avere inoltre la possibilità di cucinare, lavarsi i vestiti, ed essere pronti a ripartire se si rompe qualcosa, aggiunge un senso di avventura e indipendenza impareggiabile.
Esistono diverse agenzie che organizzano viaggi del primo e del secondo tipo. Non ho esperienza diretta, ma sono sicuro che molte di queste svolgono un lavoro encomiabile. Tuttavia, sono convinto che viaggiare in bicicletta in maniera del tutto indipendente sia il modo migliore per apprezzare al massimo tutti i vantaggi ed i piaceri che ne derivano, ed è anche molto più economico!
Se la cosa vi interessa ma non avete nessuna esperienza, leggete questo articolo su come pianificare da soli il vostro primo viaggio in bicicletta.